Purtroppo la discussione è stata assai meno ampia di quanto ci si sarebbe potuti aspettare. Sabato scorso circa ottanta colleghi hanno votato secondo uno schema prestabilito che aveva l'obiettivo di occupare tutti e cinque i posti disponibili nel direttivo, escludendone il candidato apertamente proposto da un gruppo numericamente consistente, distribuito uniformemente sul territorio e variegato dal punto di vista culturale. Di questa loro scelta non hanno manifestato le ragioni, nonostante le ripetute sollecitazioni pubbliche.
Come mai questo silenzio? Quali sono i motivi che hanno spinto decine di colleghi a votare secondo un disegno preordinato? Se era per escludere un candidato, quali sono i motivi di questa opposizione?
E se il silenzio e d'oro, come si può convocare i colleghi ad aperti confronti sull'identità disciplinare, a Genova, a Milano o a Bologna?
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RispondiEliminaEra stato proposto un componimento poetico romanesco molto divertente e ben scritto, che però mi pare non consono alla serietà della discussione che - peraltro - continua a languire. Perciò lo ho eliminato.
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